L’ECONOMIA CIRCOLARE SARÀ IL FUTURO?
Il 5-6-7 maggio scorso a Brescia si è tenuto BRESCIA GREEN, la prima edizione del Festival dell’Ambiente e degli stili di vita e d’impresa sostenibili organizzata in collaborazione tra il Comune di Brescia e infoSOStenibile, giornale online che si occupa di promuovere stili di vita sostenibili.
Noi di Airone Servizi abbiamo partecipato al convegno della giornata di apertura che presentava un tema molto attuale nel mondo dei rifiuti: “Verso un’economia circolare. Come promuovere il passaggio a un modello di sviluppo più sostenibile per l’economia e la società?”
I relatori presenti, appartenenti alle diverse componenti politiche – economiche – culturali e sociali, si sono confrontati sulle opportunità che una visione differente dell’economia dei rifiuti può apportare al benessere socio- economico della collettività e sono emerse alcune parole chiave utili per orientarsi.
Il convegno in pillole
L’ economia circolare prevede che il rifiuto rimanga nel sistema produttivo il più a lungo possibile perché risorsa economica, potenziale sviluppo di nuovi mercati e di innovazione tecnologica.
Affinché ciò avvenga deve esserci integrazione tra cittadini, aziende, associazioni, enti pubblici ed economici, università.
Solo il coinvolgimento diretto di ogni singola componente e una reale coprogettazione sono in grado di sostenere il sistema circolare:
- il cittadino per un conferimento corretto del rifiuto che aumenta il suo valore se di qualità;
- l’università in grado di apportare ricerca e innovazione ed essere volano per l’economia;
- gli enti pubblici che sostengono il sistema con risorse economiche e linee di indirizzo politiche;
- le aziende, in particolare le società di igiene urbana, per la gestione e la re immissione del rifiuto nel sistema produttivo.
Concludendo
Importanti sono la sensibilità e la capacità di essere resilienti, di trovare nuove soluzioni partendo da ciò che c’è già per valorizzare le interconnessioni e individuare alternative realizzabili. Studi effettuati evidenziano che queste caratteristiche sono spiccatamente appartenenti al mondo femminile e alle comunità residenti nelle periferie, più mobili e in continua evoluzione rispetto al centro città.
Ma tutto questo non acquisirebbe valore senza una comunicazione capillare ed efficace ed una informazione puntuale e coerente con i dati economici e ambientali.
Serve quindi la collaborazione di tutti affinché l’economia circolare diventi una realtà concreta e solida per un futuro roseo per l’ambiente e per il benessere economico e sociale di tutti noi.
Si può e si deve fare perché c’è un beneficio per tutti!